        La seconda tappa del Campionato Spagnolo di Motocross ha visto scendere in pista per la prima volta in Europa il Campione del Mondo della MXGP 2023, Jorge Prado (GASGAS) e il suo nuovo compagno di squadra Marc-Antoine Rossi (GASGAS). Successo di pubblico e vittoria per entrambi i piloti del team De Carli che conquista la MX1 e la MX2 sulla pista che ospiter&agrave; il primo Gran Premio della Galizia il prossimo 12 maggio.  Fernandez precede Prado, il duello tra i due ha catalizzato l'attenzione del pubblico Prado-Fernandez, duello galiziano in MX1 In gara, con condizioni climatiche non molto diverse da quelle di Hawkstone Park, con pioggia e temperature in calo, anche l&rsquo;altro galiziano della MXGP, Ruben Fernandez (Honda). In MX1 successo per Prado che vince gara due dopo il secondo posto alle spalle di Fernandez nella prima frazione del sabato e vince l&rsquo;assoluta a pari punti con il connazionale, in virt&ugrave; del miglior piazzamento nella seconda gara della domenica. Sul podio anche Ander Valentin (Yamaha), due volte terzo davanti al leader di classifica Jos&egrave; Butron (KTM).  Fernandez in azione sulla terra di Lugo, citt&agrave; natale di Prado Rossi brilla in MX2, Zanchi terzo In MX2 primo successo sulla GASGAS di Marc-Antoine Rossi che regala al team manager Davide De Carli il primo dei due trofei della giornata; il francese ha la meglio sul promettente Samuel Nilsson e su Ferruccio Zanchi (Honda). Assenti le due Triumph presenti alla prima tappa, cos&igrave; come le Husqvarna di Lucas Coenen e Mattia Guadagnini, infortunatosi e operato ad inizio della scorsa settimana.  Il podio della MX2, da sx: Nilsson, Rossi e Zanchi       

Una manche a testa nel Campionato spagnolo per Prado e Fernandez che prenotano un posto sul podio per il prossimo Gran Premio di Galizia. In MX2 primo successo di Rossi in rosso

Motocross: inizio perfetto per GASGAS a Lugo

        Nove piloti ammessi di diritto, sei scelti dalla Commissione Speedway Grand Prix e dalla FIM. Il circuito iridato del prossimo anno avr&agrave; fondamentalmente gli stessi protagonisti della stagione appena conclusa, fatta eccezione per un pilota: esce il polacco Pawel Przedpelski, entra lo svedese Kim Nilsson. Chi entra, chi esce  Entrambi sono accomunati da un traguardo che rester&agrave; indelebile nella loro carriera: aver vinto il Grand Prix Challenge, rispettivamente nel 2021 e 2022. Successo che garantisce la titolarit&agrave; nel Mondiale dell&rsquo;anno seguente, cos&igrave; come per i piloti che si classificano al secondo e al terzo posto. &Egrave; il caso di Jack Holder, terzo classificato nel Challenge, preceduto da Dan Bewley, che al contrario &egrave; qualificato di diritto per il 2023 grazie alla sesta posizione finale nel ranking iridato. Tale posizione ha liberato un invito per l&rsquo;australiano Max Fricke, quarto nella gara, che vivr&agrave; una nuova stagione nel gotha del controsterzo. Con loro faranno parte della griglia dei 15 titolari i primi cinque classificati del Mondiale da poco concluso: Bartosz Zmarzlik, Leon Madsen, Maciej Janowski, Fredrik Lindgren e Robert Lambert. Madsen, vincitore del titolo europeo, avrebbe gi&agrave; avuto l&rsquo;ammissione diretta, che premia la medaglia d&rsquo;oro del torneo continentale. A logica, poteva essere scelta la medaglia d&rsquo;argento, il polacco Janusz Kolodziej, al quale per&ograve; sono stati preferiti piloti di maggior blasone e prestigio. &Egrave; il caso di Tai Woffinden, che ha avuto una stagione altalenante, chiusa all&rsquo;ottavo posto. Ma i tre titoli mondiali pesano, eccome, nelle gerarchie di selezione. Siamo d&rsquo;accordo, quindi, sul fatto di concedergli una nuova chance per tentare la scalata al quarto alloro iridato. Lo siamo un po&rsquo; meno su Jason Doyle, campione del Mondo nel 2017, decimo in questa stagione. In questo caso siamo convinti che abbia influito la celebrazione dei cento anni dalla nascita dello Speedway, avvenuta nel 1923 in Australia, anche se in realt&agrave; ci sono diverse Nazioni che reclamano la paternit&agrave; delle corse su ovali con moto prive di freni. Nella prossima stagione, stando alle indiscrezioni che circolano negli ambienti dello Speedway mondiale, gli ultimi due Gran Premi si disputeranno proprio in Australia e Nuova Zelanda, e Doyle &ndash; il miglior rappresentante dell&rsquo;Australia nel 2022 &ndash; &egrave; un nome di richiamo e di indubbia popolarit&agrave; in Oceania. Sui quattro piloti selezionati come wild card permanenti riteniamo che la scelta sia stata corretta, per quanto dimostrato in pista dai danesi Mikkel Michelsen e Anders Thomsen, entrambi vittime di infortuni, cos&igrave; come per lo slovacco Martin Vaculik. La scelta di Patryk Dudek, invece, ricade nell&rsquo;ottica di ripescare il primo pilota non qualificato di diritto in base alla classifica finale 2022: il settimo posto, oltretutto a pari punti con Bewley e con una gara vinta, ha premiato il polacco anche per la prossima stagione. Manubri Larghi: Sciarretta e Malone mattatori in casa Il ricambio incalza  Non nascondiamo per&ograve; che ci sarebbe piaciuto un maggiore ricambio, magari con la promozione del campione del mondo Under 21, Mateusz Cierniak, o del connazionale Dominik Kubera, a nostro avviso uno dei pi&ugrave; piloti promettenti della Polonia a medio-lungo termine. Quest&rsquo;anno ha trascinato al successo nella Ekstraliga, il campionato a squadre pi&ugrave; blasonato al Mondo, il club del Motor Lublin. Una menzione la merita infine il tre volte campione del Mondo, Bartosz Zmarzlik, sempre pi&ugrave; idolo nella patria dello Speedway. Il ventisettenne polacco ha raggiunto, con la terza medaglia d&rsquo;oro, piloti che ancora oggi fanno sognare i tanti nostalgici dello Speedway dell&rsquo;olio di ricino, dei motori verticali e dei manubri ad arco: Ole Olsen ed Erik Gundersen. Ma ha agganciato anche piloti contemporanei come Jason Crump, Nicky Pedersen e Tai Woffinden. Riuscir&agrave; il funambolo polacco a confermarsi il pi&ugrave; forte? L&rsquo;assenza del campione del Mondo 2021, Artem Laguta, escluso come tutti i piloti russi dalle competizioni di Motorsport, inizia a pesare. Trovare un rivale all&rsquo;altezza di Zmarzlik &egrave; difficile, anche se l&rsquo;esplosione dell&rsquo;inglese Bewley sembra imminente.       

Tra i 15 titolari del 2023 c&rsquo;&egrave; una sola novit&agrave;. Eppure i giovani non mancano

Manubri Larghi: i soliti noti dello SpeedwayGP

La Maglia Azzurra alla Sei Giorni Enduro &egrave; un simbolo universale per lo sport italiano. Pu&ograve; essere una corazza, oppure una zavorra, pu&ograve; avere un effetto galvanizzante, oppure pu&ograve; trascorsi in un pesante mantello. Dipende anche dall&#39;equilibrio, dalle motivazioni o dagli obiettivi da raggiungere di chi la indossa. Una cosa &egrave; certa vincere una Sei Giorni in Azzurro &egrave; un evento unico ma anche un marchio di qualit&agrave; per chi ci riesce.  Gi&agrave; 15 volte Campioni del Mondo nel Trofeo Mondiale  (1930-31-79-80-81-86-89-92-94-95-97-2000-05-07-21)  Ora la Maglia Azzurra dell&rsquo;Italia si presenta alla 96&deg; Sei Giorni Enduro in Francia a le Puy en Velay da prima della classe per sei giornate di gara all&#39;insegna dell&#39;incertezza e di grandi sfide tra tutte le varie nazionali quelle che da luned&igrave; 29 agosto a sabato 3 settembre i nostri piloti dovranno affrontare. Diciamo subito che cinque azzurri che lo scorso anno avevano contribuito al successo dell&#39;Italia non ci saranno nel Trofeo Mondiale, Davide Guarneri e Matteo Cavallo, come pure i tre componenti del Trofeo Junior, Lorenzo Macoritto, Matteo Pavoni, Manolo Morettini. Guarneri e Macoritto per infortunio, Cavallo e Pavoni per la rinuncia a partecipare alla Sei Giorni del Team TM-Boano (Jarno Boano spiega la sua decisione in queste pagine), Morettini sembra per motivi personali.    La pattuglia italiana   L&#39;Italia del Trofeo Mondiale vedr&agrave; schierati: Andrea Verona (GASGAS-E1), Thomas Oldrati (Honda-RedMoto-E1), Samuele Bernardini (Honda-RedMoto-Lunigiana E1), Alex Salvini (Husqvarna-JET Zanardo-E2). Se per Verona e Oldrati c&#39;&egrave; stata la riconferma ad indossare la Maglia Azzurra, Bernardini disputer&agrave; la sua prima Sei Giorni, mentre Salvini ritorner&agrave; per la nona volta in nazionale a due anni dalle sue ultime Sei Giorni disputate nel 2017 e 2018.    &nbsp;Il terzetto del Trofeo Junior sar&agrave; composto da&nbsp;Claudio Spanu (Honda-RedMoto-E1), assente lo scorso anno in Italia per infortunio, la new entry Enrico Rinaldi (GASGAS-E2) e il debuttante Morgan Lesiardo (Sherco-CH Racing-E1).  Tutta giovanissima l&#39;Italia in gara nella Classifica di Club: Lorenzo Bernini (Beta-C2), Luca Colorio (Husqvarna-Osellini-C1) Kevin Cristino (Fantic-C1).    Nei primi quattro giorni i percorsi proporranno cinque speciali: 3 Cross e 2 Enduro, mentre nella quinta frazione 5 speciali su un&rsquo;unica Enduro e quattro Cross. L&rsquo;ultimo giornata manche di cross finale sul tracciato adiacente al paddock all&rsquo;aeroporto di Le Puys Loudes.  &ldquo;I risultati ottenuti nelle ultime prove della EnduroGP indicano un buono stato di forma da parte dei nostri piloti&rdquo; &ndash; Ha commentato Cristian Rossi, CT dell&rsquo;Italia &ndash; &ldquo;Vivremo una Sei Giorni in cui sar&agrave; determinante coniugare velocit&agrave; e affidabilit&agrave;, ancor di pi&ugrave; rispetto alle passate edizioni perch&eacute; anche nel Trofeo Mondiale, come gi&agrave; avveniva nello Junior, non ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di scartare il risultato peggiore di ogni giornata. Sar&agrave; sicuramente una gara di altissimo livello in quanto non esiste pi&ugrave; l&rsquo;obbligo di schierare almeno un pilota per classe; quindi tutti gli iscritti potranno cimentarsi nella categoria a loro pi&ugrave; idonea e dare davvero il massimo&rdquo;.  NOVITA&rsquo; TECNICHE   Alla Sei Giorni 2022 ci saranno due importanti novit&agrave;. La prima: la classifica del Trofeo Mondiale non avr&agrave; pi&ugrave; lo &quot;scarto&quot; del peggiore risultato dei quattro piloti della squadra, saranno considerati validi al termine d&rsquo;ogni tappa i risultati della Classifica Assoluta di tutti i quattro piloti della formazione. Nel Trofeo Junior questa regola c&#39;era gi&agrave; per i tre componenti la squadra. Seconda novit&agrave;; le squadre del Trofeo Mondiale e del Trofeo junior non avranno invece pi&ugrave; l&rsquo;obbligo di schierare almeno un pilota in ognuna delle tre classi del Mondiale EnduroGP: E1, E2, E3 con i piloti che potranno essere tutti schierati anche in una sola classe.   Quindi, senza pi&ugrave; scarto e con squadre con piloti pi&ugrave; concentrati nelle loro migliori classi del Mondiale, l&#39;equilibrio e la lotta per la vittoria finale dovrebbe essere ancora maggiore, equilibrata e incerta. Vanno gi&agrave; segnalati due colpi di scena da parte di due delle principali avversarie dell&#39;Italia. Nella formidabile Gran Bretagna del Trofeo Mondiale non sar&agrave; al via Brad Freeman causa la frattura dello sterno per caduta nel SuperTest del GP di Slovacchia che lo ha costretto a stringere i denti il successivo GP di Ungheria. Freeman quest&rsquo;anno si era gi&agrave; procurato una brutta frattura alla mano sinistra nel GP del Portogallo di met&agrave; maggio. Altra assenza di rilievo nell&rsquo;Australia di Wil Rupreht, sostituito da Todd Waters. Da sottolineare che gli inglesi, nonostante abbiano il record storico alla Sei Giorni di 16 nel Trofeo Mondiale, hanno vinto l&#39;ultima volta il titolo iridato nel 1953, mentre nel 1950 il Trofeo Junior. 15 invece i Trofei Mondiali vinti dall&#39;Italia a pari dall&#39;allora Cecoslovacchia, mentre nel Trofeo Junior sono 14 le vittorie dell&rsquo;Italia.  Queste le maggiori avversarie dell&rsquo;Italia Campione Mondiale in carica alla Sei Giorni:  Gran Bretagna Trofeo Mondiale: Jamie McCanney (Husqvarna-E1), Nathan Watson (Honda-RedMoto-E2), Steve Holcombe (Beta-E2), Jed Etchells (Fantic-E1); Trofeo Junior: Harry Edmondson (Fantic-E1), Aaron Gordon (Yamaha-E2), Alex Walton (Sherco-E2); Trofeo Women: Daniels (Fantic-E1), Rosie Rowett (KTM-E1), Nieve Holmes (Rijeu-E2).  Spagna: Trofeo Mondiale; Josep Garcia (KTM-E2), Jaume Betriu (KTM-E3), Marc Sans (Husqvarna-E3), Bernat Cortes (GASGAS-E2); Trofeo Junior: Adri&agrave; S&aacute;nchez (KTM-E1), Julio Pando (Beta-E2), Albert Fontova (KTM-E1); Trofeo Women: Mireia Badia (Rieju-E3), Giulia Calvo (Beta-E2), Nora Esteban (Husqvarna-E3).  Stati Uniti, assenti per infortunio Taylor Robert e Stewart Baylor.  Trofeo Mondiale: Joshua Toth (KTM-E2), Kailub Russell (KTM-E2), Dante Oliveira (KTM-E2), Layne Michael (Yamaha-E2); Trofeo Junior: Mateo Oliveira (KTM_E1), Austin Walton (Husqvarna-E2), Cody Barnes (Honda-E1); Trofeo Women Campione Mondiale 2021 in Italia: Rachel Gutish (GASGAS-E2), Korie Steede (KTM-E1), Brandy Richards (KTM-E2), oltre a 21 piloti di Club.  Australia, seconda nel 2019 in Portogallo e assente per Covid-19 nel 2021 in Italia. Trofeo Mondiale: Daniel Sanders (GASGAS-E2), Daniel Milner (Fantic-E1), Todd Waters (Husqvarna-E2), Joshua Green (Yamaha-E1); Trofeo Junior: Kyron Bacon (Yamaha-E1), Korey McMahon (GASGAS-E1), Blake Hollis (Yamaha-E1); Trofeo Women: Jessica Gardiner (Yamaha-E1), Ebony Nielsen (LTM-E1), Emelie Karlsson (KTM-E1).  Francia Trofeo Mondiale: Th&eacute;o Espinasse (Beta-E1), Loic Larrieu (Fantic-E1), Hugo Blanjoue (KTM-E2), L&eacute;o Le Quer&eacute; (Sherco-E3); Trofeo Junior: Zachary Pichon (Sherco-E1), Antoine Alix (KTM-E1), Luc Fargier (Beta-E2); Trofeo Women: Elodie Chaplot (Sherco-E2), Marine Lemoine (KTM-E1), Justine Martel (KTM-E1). Svezia Trofeo Mondiale: Mikael Persson (Husqvarna-E3), Albin Elowson (Husqvarna-E2), Joakim Grelsson (KTM-E1), Oskar Ljungstr&ouml;m (Honda-E2); Trofeo Junior: Max Ahlin (Beta-E3), Albin Norrbin (Fantic-E3), Axel Semb (KTM-E2); Trofeo Women: Hanna Berzelius (Husqvarna-E1), Emelie Borg Nilsson (KTM-E1), Linnea &Aring;kesson (Beta-E1).  JARNO BOANO SPIEGA PERCHE&#39; NON PARTECIPERA&#39; ALLA SEI GIORNI PUNTANDO IL DITO SUI CALENDARI 2023  Jarno Boano ha motivato la sofferta decisione di non partecipare alla Sei Giorni in Francia con i piloti ufficiali Cavallo e Pavoni (tra i candidati della squadra dell&#39;Italia) come pure Ruprecht con l&rsquo;Australia, evidenziando i problemi del calendario 2022. Tra Assoluti d&rsquo;Italia e EnduroGP, dalla met&agrave; di aprile all&rsquo;8 agosto sono state affrontate ben 12 gare, di cui la maggior parte di due giorni. Una rinuncia giustificata dalla necessit&agrave; di recuperare energie ed ottimizzare gli impegni per il finale degli Assoluti d&rsquo;Italia, EnduroGP e test a settembre delle nuove TM 2023. Il Team TM-Boano si era accordato con la Finlandia per rendere disponibili le moto di Ermanni Haljala e Samuli Puhakainen, mentre non ha mai avuto nessuna richiesta dall&rsquo;Australia per Ruprecht.   Se volgiamo analizzare le gare disputate dalla di met&agrave; luglio c&rsquo;&egrave; stata la prova degli Assoluti di Ceva, la settimana successiva l&rsquo;Europeo in Finlandia, il quarto round del Tricolore Major, a fine luglio il Tricolore Under 23/Senior, a cui aggiungere la doppia trasferta dei GP di Slovacchia e GP di Ungheria. Difficile dare torto a Boano o accontentare tutti. Diciamo che la stesura dei calendari Enduro tra marzo e ottobre, dovrebbe considerare inizialmente le date dei probabili 7/8 GP del Mondiale, poi l&rsquo;Europeo, infine cercare di finalizzare al meglio i weekend dei vari Campionati italiani per ottimizzare al massimo le date disponibili.  Nessun problema invece per la Sei Giorni 2023 che si disputer&agrave; in Argentina a novembre. Da anni Case (Gruppo KTM in primis) e Team, hanno pi&ugrave; volte chiesto alla FIM di disputare la Sei Giorni al termine di ogni campionato per rendere meno complicata la partecipazione dei piloti ufficiali, come pure dei privati. 

Da luned&igrave; 29 settembre scatta l&#39;importante gara di Enduro della stagione. Italia campione in carica difender&agrave; lo scettro conquistato nel 2021. Ecco tutte le info per l&#39;edizione 2022

L&#39;Italia in Maglia Azzurra pronta per la sfida alle Sei Giorni Enduro in Francia

        Lo storico e spettacolare circuito di Assen ha ospitato il sedicesimo dei diciotto round del Mondiale di Motocross, sancendo la vittoria di Clement Desalle e di Jeffrey Herlings nelle rispettive classi. Ma le cose non avrebbero potuto andare in modo pi&ugrave; imprevedibile. A cominciare dalle condizioni meteo, con un temporale di proporzioni epiche al mancato arrivo in gara1 di Tim Gajser, fino al terzo posto di Jorge Prado in MX2 nella sua gara del debutto. Clement de Salle &egrave; riuscito finalmente a interrompere un lungo digiuno, conquistando la sua prima vittoria dal GP di Germania del 2014. "Finalmente sono di nuovo in vetta", ha detto. "E' veramente speciale, soprattutto sulla sabbia perch&eacute; io so di andar forte sulla sabbia ma molti non ci credevano, quindi sono felice che sia successo qui". Antonio Cairoli &egrave; ben noto per le sue capacit&agrave; di trovare le traiettorie giuste su qualsiasi tipo di fondo, anche se insidioso. E anche questa volta non ha deluso, tornando alla vittoria in gara2 dopo aver conquistato il quarto posto in gara1, il che lo ha proiettato sul secondo gradino del podio del GP di Assen. Cairoli ha smangiucchiato ben 34 punti al leader della classifica, Tim Gajser, che adesso conduce a 65lunghezze di vantaggio. Il titolo non &egrave; ancora deciso, dunque. "Tutto &egrave; possibile", ha detto Cairoli. "Ci sono ancora 100 punti da assegnare nel campionato. Sappiamo che &egrave; difficile ma vogliamo vincere. Vedremo cosa fanno gli altri... Non possiamo fare altro". Tim Gajser ha avuto un approccio realistico e ha detto: "Sono dispiaciuto ma nel motorsport cose del genere possono succedere. Tutto quello che mi &egrave; successo oggi mi &egrave; di insegnamento". Gajser ha concluso 18&deg; dopo aver faticato a tenere la moto in piedi in gara1 e dopo aver mancato l'appuntamento con il traguardo in gara2, per aver danneggiato la moto in un'uscita. Giornata epica per Glenn Coldenhoff, che ha siglato l'holeshot e il giro pi&ugrave; veloce, e ha chiuso sul terzo gradino del podio di giornata, grazie a due terzi posti. Quarto posto per Maximilian Nagl, che perde ulteriori punti da Cairoli e si mantiene terzo in campionato davanti a Romain Febvre che ad Assen si &egrave; piazzato soltanto nono. In MX2 Jeffrey Herlings ha conquistato la vittoria in una gara difficilissima: dopo il suo tredicesimo successo - il sessantesimo in carriera - Herlings ha dichiarato: "E' stato un incubo!" riferendosi alle condizioni della pista. Herlings, infatti, ha mancato la vittoria in gara1, piazzandosi a oltre 20 secondi da Covington, il che &egrave; un evento davvero raro per uno specialista della sabbia quale &egrave; lui. Con la vittoria in gara2, per&ograve;, si &egrave; aggiudicato il trionfo nel GP davanti a Brian Bogers e al debuttante Jorge Prado Garcia. Assen ha ospitato anche il mondiale di Motocross Veteran, che ha visto la vittoria dello svedese Mats Nilsson, capace di riconfermarsi dopo il successo dello scorso anno, e il Mondiale Femminile, dove la gara &egrave; stata vinta da Courtney Duncan ma il mondiale &egrave; andato a Livia Lancelot, con la nostra Kiara Fontanesi quarta in classifica iridata. &nbsp;       

Sullo storico circuito di Assen, un GP imprevedibile: vince Desalle, Cairoli &egrave; secondo, Gajser finisce diciottesimo e rimanda l'appuntamento con il titolo

MXGP Assen: Cairoli sul podio

  Venerd&igrave;, sabato e domenica 17, 18 e 19 agosto si corre a Krompachy in Slovacchia la quarta ed ultima decisiva prova del Campionato Europeo Enduro con alcuni piloti italiani in Maglia Azzurra in lizza per la vittoria di quattro titoli continentali, oltre ai due a squadre Senior e Junior.  Gi&agrave; messo in archivio il titolo della classe 50 Cadetti vinto dal piemontese Jordi Gardiol (Valenti) nella prova italiana di Arsi&egrave;, gli azzurri hanno infatti la possibilit&agrave; di puntare a vincere anche le classi Junior 125 2T "Under 20", J E2/3, Senior E2 e Senior E3.  Nella Junior 125 2T "Under 20" Guido Conforti (Yamaha) &egrave; attualmente secondo a soli 8 punti dallo svedese Oliver Nilsson (KTM) ed ha tutte le carte in regola per puntare alla vittoria, mentre Riccardo Crippa (Yamaha), terzo in classifica, punta a chiudere la sua prima stagione internazionale sul suo podio di questa classe. Da seguire la gara del toscano Gianluca Martini (Beta 450 4T), nella Junior E2/3 che guida la propria classe con 8 punti sull'estone Martin Leok (KTM 450 4T). Martini &egrave; inoltre risultato tra i pi&ugrave; "concreti" piloti della "pattuglia azzurra" di questa edizione 2012 del Campionato Europeo Enduro.  A guidare la Senior E3 &egrave; invece Maurizio Micheluz (HM-Honda 500 4T) forte di un vantaggio si ben 33 punti nei confronti dello svedese Jonas Karlsson (KTM 300 2T). Se Micheluz ha la possibilit&agrave; di bissata il titolo continentale di questa classe vinto lo scorso anno con la Fantic 300 2T, il podio non &egrave; cos&igrave; lontano anche per altri due italiani; Matteo Zecchin (KTM 300 2T) e Mirko Gritti (KTM 300 2T)sono rispettivamente in quarta e quinta posizione con 54 e 53 punti.            A vestire la Maglia Azzurra nella classifica a squadre del Trofeo Europeo saranno: Mirko Gritti (KTM 300 2T, Team MCT Moto Race), Maurizio  Micheluz (HM-Honda 480 4T, Team NSM), Diego Nicoletti (Beta 450 4T, Team GTS), Matteo Zecchin (KTM 300 2T, Team Zec Enduro).  Questi invece i giovani azzurri del Trofeo Junior Europeo: Guido Conforti (Yamaha 125 2T, Team MCT Moto Race), Riccardo Crippa (Yamaha 125 2T, Team MTG),  Jacopo Cerutti (TM 250 4T, Team Mefisto Racing), Gianluca Martini (Beta 500 4T, Team Lunigiana Enduro).      Dario Agrati  

L'Europeo alla sua ultima tappa questo week end

Enduro: In Slovacchia per la quarta prova

  La classe 500, ovvero la regina decaduta. S&igrave; perch&eacute; quella che una volta era la sola classe del Motocross &egrave; ora relegata al ruolo di comprimaria in quella che oggi si chiama MX3. Il suo Albo d'oro inizia nel lontano 1957, nella vera epoca dei primi pionieri delle ruote artigliate.   Epoca di moto pesanti, con motori a quattro tempi, con sospensioni &ldquo;ridicole&rdquo; e il grande coraggio dei protagonisti. Il primo vincitore, appunto nel 1957  &egrave; stato lo svedese Nilsson con una Ajs. L'ultimo iridato della 500 &egrave; invece del 2003 e si chiama Joel Smets (KTM), in mezzo tanti anni gloriosi di vittorie e pagine di battaglie fra veri  e propri giganti che hanno vissuto il loro momento di maggiore splendore dalla fine degli anni settanta e per tutto il decennio  degli anni ottanta.  Il primo nome  che balza agli occhi &egrave; quello di De Coster che vince il primo dei suoi 5 titoli nel 1971 interrotto solo dal finlandese Mikkola che di titoli se ne &egrave; aggiudicati 3 ('75, '77 e '78). Poi  arriva il confronto fra la scuola inglese dei Noyce e dei Thorpe a confronto coi maestri del Belgio che schierava nomi del calibro di Malherbe, Job&eacute; e Geboers. Sono gli anni migliori della 500 con il grande interesse anche da parte delle Case giapponesi presenti ufficialmente nella massima espressione sportiva del Motocross.    Dalla met&agrave; degli anni novanta inizia un lento ma inesorabile declino nonostante la presenza di miti come Smets e la grande ed unica vittoria italiana con Andrea Bartolini, nel 1999. Poco prima di diventare MX3 nel 2004, la 500 fa in tempo a regalare anche al pi&ugrave; grande di tutti,  Stefan Everts,  due dei suoi dieci titoli iridati (nel 2001 e 2002 con la Yamaha), mentre Smets uomo e pilota di altri tempi chiude la 500. Un re che congeda una regina.          Vai all'albo d'oro della classe MX3    table td {font-size:0.9em; line-height:30px;border:1px solid #DDDDDD;} .testa_tab{ font-weight:bold; }                    Anno        Pilota        Casa - Moto                    2003        Jo&euml;l Smets - Francia        KTM                    2002        Stefan Everts - Francia        Yamaha                    2001        Stefan Everts - Francia        Yamaha                    2000        Jo&euml;l Smets - Francia        KTM                    1999        Andrea Bartolini - Francia        Yamaha - YZ-F 400                    1998        Jo&euml;l Smets - Francia        Husaberg                    1997        Jo&euml;l Smets - Francia        Husaberg                    1996        Shayne King - Francia        KTM                    1995        Jo&euml;l Smets - Francia        Husaberg                    1994        Marcus Hansson - Francia        Honda                    1993        Jacky Martens - Francia        Husqvarna                    1992        Georges Job&egrave; - Francia        Honda                    1991        Georges Job&egrave; - Francia        Honda                    1990        Eric Geboers - Francia        Honda                    1989        Dave Thorpe - Francia        Honda                    1988        Eric Geboers - Francia        Honda                    1987        Georges Job&egrave; - Francia        Honda                    1986        Dave Thorpe - Francia        Honda                    1985        Dave Thorpe - Francia        Honda                    1984        Andr&egrave; Malherbe - Francia        Honda                    1983        Hakan Carlqvist - Francia        Yamaha                    1982        Brad Lackey - Francia        Suzuki                    1981        Andr&egrave; Malherbe - Francia        Honda                    1980        Andr&egrave; Malherbe - Francia        Honda                    1979        Graham Noyce - Francia        Honda                    1978        Heikki Mikkola - Francia        Yamaha                    1977        Heikki Mikkola - Francia        Yamaha                    1976        Roger De Coster - Francia        Suzuki - RM 370                    1975        Roger De Coster - Francia        Suzuki - RM 370                    1974        Heikki Mikkola - Francia        Husqvarna                    1973        Roger De Coster - Francia        Suzuki                    1972        Roger De Coster - Francia        Suzuki                    1971        Roger De Coster - Francia        Suzuki                    1970        Bengt Aberg - Francia        Husqvarna                    1969        Bengt Aberg - Francia        Husqvarna                    1968        Paul Friedrichs - Francia        CZ                    1967        Paul Friedrichs - Francia        CZ                    1966        Paul Friedrichs - Francia        CZ                    1965        Jeff Smith - Francia        BSA                    1964        Jeff Smith - Francia        BSA                    1963        Rolf Tibblin - Francia        Husqvarna-Hedlund                    1962        Rolf Tibblin - Francia        Husqvarna                    1961        Sven Lundin - Francia        Lito                    1960        Bill Nillson - Francia        Husqvarna                    1959        Sven Lundin - Francia        Monark                    1958        Ren&egrave; Baeten - Francia        FN                    1957        Bill Nillson        AJS            

Dal 1957 al 2003, tutti i campioni della classe 500 di Cross

Albo d'oro Motocross classe 500

  Faenza - Peter Iven si &egrave; aggiudicato le due manche della prima prova del Campionato del mondo di Motocross Veteran. Il belga della Honda ha preceduto prima il nostro Puzar e Nilsson e poi Blancquaert e Lhertiteau. Brutta botta nella gara del sabato per Valter Bartolini, che non ha preso il via nella seconda manche, disputatasi la domenica sul fango.

7 risultati per 'Nilsson'

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Albo d'oro Motocross classe 500

Iven imprendibile nel Cross Veteran